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Da quasi due anni a lavoro utilizzo una “standing desk”. In questo articolo diviso in due parti (trovate l’altra qui), riporto le mie esperienze e quello che ho imparato.

Mai sentito parlare di “scrivania in piedi” (brutta traduzione letterale di standing desk)? Eppure sono l’ultimo grido della Silicon Valley, sono la norma nei principali uffici della Scandinavia e perfino IKEA ha recentemente lanciato una versione motorizzata della tradizionale scrivania BEKANT che permette di regolarne l’altezza a piacimento.

In questo post mi astengo dall’entrare nella diatriba legata allo stare seduti per la maggior parte del giorno (studi dimostrano che diminuisce l’aspettativa di vita) e se e come l’adozione di una standing desk possa eliminare o mitigare i problemi.

Al contrario, riporto la mia esperienza, insieme a qualche consiglio, per chi si voglia avventurare (o lo sta già facendo) nell’impresa di cambiare il proprio ambiente lavorativo.

Effetti sulla salute (miglioramenti per collo e schiena)

L’uomo non si è evoluto per passare tutto il giorno seduto a guardare uno schermo. Questo ce lo manifestano i classici dolori cervicali e della schiena che di quando in quando fanno capolino a ricordarci che dovremmo muoverci di più invece che rattrappirci sulla sedia. Personalmente (nel senso che non significa che gli stessi risultati valgano per tutti), passando ad una standing desk ho salutato buona parte dei mal di schiena ma sopratutto dei dolori cervicali che in precedenza mi costringevano a prendere almeno un antidolorifico alla settimana per riportare il dolore a livelli accettabili.

Ovviamente se decidete di passare ad una standing desk, dovete fare un cambiamento graduale per permettere al vostro corpo di abituarsi alla nuova posizione. Le prime settimane fate poche ore intervallate tra loro, aggiungendone alcune ogni settimana. Avere una standing desk non vuol dire (o non dovrebbe voler dire) stare in piedi tutto il giorno. Se avete lo spazio o gli strumenti necessari (esistono scrivanie a contrappesi o motorizzate all’uopo) ritornate alla posizione seduta se siete stanchi.

Ricordate infine che il pregio di una standing desk è che libera gli arti inferiori e vi permette di assumere una posizione più naturale e muovervi di più. Non state impalati come zombie.

Farsi una standing desk per pochi euro (letteralmente meno di 20€)

Una delle principali barriere all’adozione di una standing desk è la logistica: magari non si vuole o non si può sostituire l’attuale scrivania tradizionale che si ha già, oppure si può comprare una nuova standing desk fissa (si trovano a poche centinaia di euro) ma dopo si è obbligati a passare tutto il giorno in piedi, infine se si vuole una soluzione flessibile, si può comprare una scrivania motorizzata o a contrappesi ma il costo è solitamente proibitivo (si parla di 500-600 euro-sberle), sopratutto se si vuole solo provare a lavorare in piedi.

La soluzione che mette tutti (o quasi) d’accordo arriva da IKEA, ma non comprende tavoli motorizzati o pulegge da cantiere rinascimentale, si chiama Standesk 2200 ed oltre a rappresentare un’alternativa valida ai suddetti problemi, costa meno di 20€.

Non fatevi trarre in inganno dal nome datole dal suo inventore, Colin Nederkoorn, la Standesk 2200 non è un articolo che troverete in nessun catalogo, al contrario, e come nella migliore tradizione anni ’90 (quelle dell’A-team e di MacGyver, per intenderci), con un paio di pezzi a basso costo di IKEA e qualche bullone avrete la vostra Standesk nuova fiammante. I pezzi che vi servono sono:

  • un tavolino Lack, circa 6€;
  • un ripiano Ekby, circa 2€;
  • due staffe Ekby Valter, $2 (4€ totali);
  • 4 coppie bullone + dado da 10cm, 1,50€ (6€ totali).
  • 4 viti da legno, meno di 1€
    Costo totale: 19€

Le istruzioni per l’assemblaggio sono semplicissime. Montate il tavolino Lack come da istruzioni Ikea. Montate il ripiano Ekby sull’appoggio delle staffe Valter e fissatelo con le viti. Il ripiano è dove appoggerete la tastiera. Prima di fissarla alle gambe del Lack, posizionate il tavolino sulla vostra scrivania tradizionale del lavoro e regolate l’altezza di staffe + ripiano rispetto alla vostra altezza. Come regola generale di buona postura, appoggiando avambracci e mani sul ripiano, braccio e avambraccio dovrebbero stare a 90 gradi. Presa la misura, segnate dove praticare i quattro fori nelle gambe del Lack in corrispondenza ai fori delle staffe Ekby. Forate le gambe del Lack (il materiale di scarsa qualità economico del mobilino aiuta in questo) e fissate le staffe.

La vostra Standesk 2200 è pronta. Come da figura, appoggiate sul piano del Lack il computer portatile o il vostro monitor (aiutatevi con libri o altro per far raggiungere al monitor l’altezza dei vostri occhi) e sul ripiano testiera e mouse.

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