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Il premio Nobel per la Pace anno 2010 è stato assegnnato a Liu Xiaobo, dissidente cinese ora in prigione in Cina dove sconta una pena di 11 anni di reclusione per “incitamento alla sovversione”. Il premio gli è stato assegnato in virtù della sua lunga e non violenta lotta per i diritti umani nel paese asiatico.

La Cina ha fortemente criticato tale scelta nonché la decisione della Camera Statunitense di rendere omaggio al dissidente cinese tramite una risoluzione di congratulazioni e di riconoscenza per i suoi sforzi volti a promuovere le riforme democratiche nel paese asiatico.

Domani, nella sala delle feste del Municipio di Oslo, si terrà la cerimonia di consegna del premio Nobel per la pace ma Liu Xiaobo non potrà essere presente. Al suo posto una sedia vuota, una fotografia e la lettura di un suo messaggio da parte dell’attrice norvegese Liv Ullmann.

Alla cerimonia non prenderanno parte le autorità cinesi, oltre ai rappresentati di 19 paesi (come Russia, Arabia saudita, Egitto, Serbia,Venezuela e Iran) che hanno aderito all’invito lanciato da Pechino di boicottare la manifestazione. Regolarmente presenti invece i rappresentanti della maggior parte dei paesi europei (tra cui l’Italia) e degli Stati Uniti.

Nel paese asiatico invece non si terrà nessuna festa per celebrare Liu Xiaobo e l’assegnazione del Nobel per la Pace. Da oggi a sabato infatti bar, ristoranti e caffè non potranno ricevere prenotazioni per più di 6 persone.

La polizia cinese inoltre ha anche sollecitato i proprietari di locali pubblici a segnalare chiunque “cerchi di creare disordini” e di mostrare striscioni in sostegno del dissidente cinese. I cui amici e sostenitori tuttavia sono già o agli arresti domiciliari o sotto sorveglianza.

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